lunedì 31 agosto 2009

IL CANALE VILLORESI


Il Canale Villoresi è un canale d'irrigazione ideato nel XIX secolo dall'ingegnere lombardo Eugenio Villoresi.
Ha origine dal fiume Ticino, dalla diga del Pan Perduto in località Maddalena, frazione di Somma Lombardo e si getta nel fiume Adda al termine di un percorso lungo 86 km che lo qualifica come il canale artificiale più lungo d'Italia.

I lavori di realizzazione cominciarono nel 1877 e vennero completati nel 1890. Nonostante l'irrigazione fosse lo scopo principale dell'opera, la costruzione di alcune conche di navigazione lo rese parzialmente accessibile a barconi per il trasporto di sabbia.
Il canale si estende lungo 86 km, per un territorio totale di circa 85 ettari; attraverso svariate bocche e rami secondari, estesi per circa 130 km, fornisce acqua alla piana agricola e, tramite ulteriori diramazioni, bagna ben 1400 km.


Tutto questo perché?

Perché Domenica l'ho seguito tutto per benino, quando volete vi accompagno, ciao

28/08/09 - ALLA SCALATA DEL MORTIROLO

Venerdi 28/08/09 due membri del MINIMOIMPATTO TEAM (Griss e Vitto) hanno scalato il sella alle lore fide bdc "la Stelth" del Gris e "la Rocco" del vitto, il mitico MORTIROLO quota mt. 1852 considerata la salita più dura d'Italia con pendenze del 18% Ebbene pur partendo ad un orario non proprio adatto (13.50) sotto un sole infuocato (34°) i due ragazzi ce l'hanno fatta e precisamente vitto in poco meno di 1 ora e 40 minuti e il Gris in 1 ora e 55 minuti Stremati ma contenti P.S.: Ricordiamo che la nostra punta di diamante TURBO l'ha fatto in 1 ora e 05 minuti






venerdì 28 agosto 2009

CAMPIONATO ITALIANO SINGLESPEED



CAMPIONATO ITALIANO SINGLESPEED
Sabato 19 e domenica 20 settembre 2009 c/o Località Le Manie, Comune di Finale Ligure, provincia di Savona http://www.finaleligure.com/
RITROVO: Località Le Manie, al Ristorante Ferrin , 17024 Finale Ligure (SV)
PROGRAMMA:
SABATO 19 SETTEMBRE
Escursione monomarcia Pranzo al sacco Sistemazione in albergo, o campeggio Cena
CAMPIONATO ITALIANO DI PIXIE CROSS Seconda edizione del campionato italiano Pixie Cross con bici da 16’’ Sul Toboga illuminato inizia la corsa al massacro tutti contro tutti, scorrettezze comprese……. E vinca il migliore!!!!!!
Categoria unica Travestimento obbligatorio Obbligatorie bici da 16’’ birra e casco.
DOMENICA 20SETTEMBRE
Controllo iscrizioni e verifiche tecniche. Tutti pronti si parte Anello di fuoristrada di 7 km da ripetere 3 volte
SISTEMAZIONI:
CAMPING TERRE ROSSE : Loc. Le Manie (vicino zona gara) http://www.terrerossecamping.it/ http://www.singlespeed-italy.com/HTML/mailtinfo@terrerossecamping.it tel. +39019698473 LETTI A CASTELLO B&B (Finalborgo) http://www.lettialcastello.it/ http://www.singlespeed-italy.com/HTML/mailtinfo@lettialcastello.it tel. +39019695056 HOTEL FLORENZ (finalborgo) http://www.florenzhotel.it/ http://www.singlespeed-italy.com/HTML/mailtinfo@florenzhotel.it tel. 019695056
Partecipazione e Categorie : La manifestazione è aperta ai tesserati di tutti gli Enti e ai non tesserati (tesseramento/assicurazione prima della partenza). Previste due categorie: MASCHILE e FEMMINILE.
Età minima anni 18.
Requisiti tecnici dei mezzi meccanici: Sono ammesse tutte le biciclette MTB o CicloCross, singlespeed o convertite, dotate di un solo rapporto di velocità. Non sono ammesse biciclette con sistemi di cambiata montati anche se bloccati nel loro funzionamento. Sono invece ammessi sistemi di cambiata con la funzionalità di tendicatena. Prima della gara e al momento della iscrizione una apposita commissione tecnica valuterà l’idoneità dei mezzi.Quota di partecipazione: € 25,00 per tutte le categorie. Comprende: pacco gara, assistenza meccanica, radio soccorso, rifornimenti.
ISCRIZIONE E MODALITA' DI PAGAMENTO: Le iscrizioni sono aperte dal 24/07/09 e si chiudono il 18/09/09 e possono pervenire via email al seguente indirizz http://www.singlespeed-italy.com/HTML/mailtinfo@rivieraoutdoor.com . Nell’iscrizione indicare i proprio dati anagrafici e l’eventuale nickname. Il pagamento dell’iscrizione avverrà anticipatamente oppure il giorno del ritrovo e della gara contestualmente al controllo tessere e consegna pacco gara.
PREMIAZIONI: Assegnazione della maglia di Campione Italiano per i migliori di ogni categoria, premi forniti dagli sponsor per tutti gli iscritti, premi particolari assegnati ad insindacabile giudizio della giuria. ASSISTENZA MECCANICA: Servizio di assistenza meccanica in zona partenza/arrivo.
CASCO: Casco omologato obbligatorio.
ASSICURAZIONE: La manifestazione sarà assicurata
NORME: A.s.d. Riviera Outdoor e Singlespeed-italy.com declina ogni responsabilità per sé e per i suoi collaboratori, per incidenti o danni a persone o cose, che dovessero verificarsi prima, durante e dopo la manifestazione o per effetto della stessa
VARIAZIONI: L'organizzazione si riserva in qualsiasi momento la facoltà di fare eventuali variazioni al regolamento. Sarete comunque avvertiti qualora ciò avvenisse.

giovedì 27 agosto 2009

L'ALIMENTO DEI CAMPIONI: LA SALAMINA FERRARESE


La salama (o salamina) da sugo è un insaccato di carni di maiale tipico della provincia di Ferrara e diffusa anche in Polesine.
Preparazione
Viene preparata macinando varie parti del maiale quali coppa del collo, guanciale, polpa magra derivante dalla rifilatura del prosciutto (coscia) e dalla spalla, si aggiunge una piccola percentuale di lingua e fegato, alle quali, nella ricetta contemporanea, vengono aggiunte sale, pepe, noce moscata. Preparazioni casalinghe del prodotto a volte prevedono, anche se raramente, l'aggiunta anche di altre spezie come chiodi di garofano e cannella, come richiamo alla prima ricetta della salamina che si conosce, quella risalente al '700 del parroco di Tresigallo [1] [2].
La concia dell'impasto termina con l'aggiunta abbondante di vino rosso robusto, non amabile e non pastorizzato che, oltre ad aromatizzare l'insaccato, caratterizza in modo determinante la stagionatura, orientando la formazione del tipico sapore che presenta la salama da sugo. L'impasto così ottenuto viene insaccato nella vescica del maiale stesso, in una caratteristica forma rotondeggiante. Il tipo di legatura permette la formazione di otto o sedici spicchi a seconda della grandezza; dopo qualche giorno di iniziale essicatura, la stagionatura continua per circa un anno.
La cottura
Il procedimento per la cottura della salamina è semplice. La prima operazione è diagnostica, si tratta della cosiddetta piombatura ovvero l'immersione della salama in acqua osservando se affonda o se tende a galleggiare. Se affonda nell'acqua (come un piombo), significa che la salama non presenta difetti insorti durante la stagionatura; se invece tende a galleggiare significa che all'interno, durante la maturazione, si sono formate piccole sacche d'aria che potrebbero avere irrancidito il prodotto.
Il procedimento di cottura procede con l'immersione in acqua fredda (o freddo/tiepida) per una notte della salamina. Si lava poi sotto l'acqua corrente, aiutandosi anche con le mani, così da togliere lo strato di muffa, ormai ammollito, dovuto alla stagionatura e va quindi inserita in un sacchetto per la cottura e cotta a fuoco lento per un tempo variabile dalle sei alle otto ore. In questa fase si deve porre particolare attenzione a mantenere la salama sospesa (normalmente si usa legare il sacchetto ad un cucchiaio di legno appoggiato ai bordi del tegame) per evitare che venga in contatto con le pareti o con il fondo della pentola e sempre sommersa dall'acqua, rabboccando con acqua calda quando necessario. Invece, se per la cottura si usa una pentola tipo asparagera (recipiente alto e stretto che richiede nel complesso meno acqua), la salamina può essere cotta anche senza inserirla nel sacchetto, inserendola direttamente in acqua sempre con la precauzione di tenerla sospesa per evitare che tocchi i bordi della pentola: se la salamina è ben fatta, lo spago di legatura riesce a reggere il peso della salama durante tutta la lunga cottura. Questo ultimo procedimento, facendo fuoriuscire un po' del grasso di preparazione, rende più gradevole l'intenso gusto. L'importante è che non venga forata prima della cottura, come si fa invece per il cotechino.
Il consumo
Terminata la cottura, la salama viene consumata calda, rimuovendo la parte superiore ed estraendo la carne con un cucchiaio, oppure tagliata a spicchi. Viene solitamente accompagnata da purè di patate, che ha la doppia funzione di ottimo contorno e componente necessario alla diluizione del sapore forte della salama (altri contorni consigliati sono la crema fritta oppure un cremoso purè di zucca). Solitamente è portata unica, in quanto una seppur ridotta quantità è comunque sufficiente per un pasto completo, tuttavia è tradizione farla precedere da un piatto di cappelletti in brodo.
Zone di produzione
All'interno della Provincia di Ferrara, i paesi di Buonacompra, Madonna Boschi, Poggio Renatico, Vigarano Mainarda e Portomaggiore si "contendono" il primato in fatto di qualità di questo insaccato vantando ricette che differiscono tra loro per alcuni particolari. La "rivalità", nel corso degli anni ha portato i tre paesi a cercare di aumentare la visibilità del proprio prodotto portandolo anche alla ribalta nazionale.
Riconoscimenti]
La salama da sugo è stata inclusa nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali e una menzione autonoma è data alla salama da sugo di Madonna dei Boschi.
SAGRA DELLA SALAMINA DA SUGO AL CUCCHIAIO DI MADONNA BOSCHI 2009 il 18-19-20-25-26-27 Settembre 2009 - 02-03-04-09-10-11 Ottobre 2009 Degustazione della salamina da sugo al cucchiaio di madonna boschi. Orari: 19,30 - 22,30. Domenica 05 Ottobre cucina aperta anche a mezzogiorno dalle 12,30 alle 13,40 Un nostro menù degustazione: Carpaccio di Salamina all’aceto balsamico,Trittico di Salamina da Sugo, Garganelli alla Salamina da Sugo, Lasagne al forno con zucca, Salamina da Sugo a cucchiaio intera con purè, Cima di Salamina con pure’ di patate.Info: Pro Loco Madonna Boschi della Salamina da sugo (FE) 44028Tel: 3407095358

mercoledì 26 agosto 2009

giovedì 20 agosto 2009

BREAKFAST IN ABRUZZO PARTE TERZA E ULTIMA


Che rimane da dire? Che tutto qui costa 25 euri, a cranio per dormire, per mangiare, per la gita, un caffè? 25€! (quello no, dai)
L’orso per apparire ci ha chiesto….25€, non gli li abbiamo dati, da segnalare invece lo strano rapporto di amore-odio che i residenti nutrono verso i vicini, senza vie di mezzo, o di qua o di là, mah, può essere solo una sensazione: il posto é fantastico x ciclare, i sentieri non si contano, un po’ di pioggia spesso al pomeriggio dicevamo, temperature ideali per non soffocare come da noi, direi che potremmo tornarci con la neve per continuare l’esperimento con le ciaspole, vedarem.

BREAKFAST IN ABRUZZO PARTE SECONDA


Della nobile arte abbiamo avuto evidenza durante una delle nostre escursioni sopra la sterrata che porta alla fonte della Canala, lì abbiamo incontrato un omino con i suoi cavalli che stava giusto scaricando il carico di legno a terra: la postura testimoniava la durezza del suo lavoro, antico ed affascinante, il passaggio ravvicinato di 2 camion stracarichi di tronchi ci ha offerto un contrasto a cui è difficile rimanere indifferenti, il passato ha sempre più un sapore che ci piace.
Intanto noi si procede alla scoperta dell’arte culinaria locale, cambiamo locanda ogni sera cercando di assaggiare sempre cose nuove, da citare sicuramente gli ottimi primi di cui ovviamente non ricordo il nome ma fidatevi, la carne, di ottima qualita’, il robusto Montepulciano e dulcis in fundo, il liquore che ci ha conquistato, il Ratafià, dolce ma di carattere.
Tra tanto pedalare c’è anche il tempo di passare una giornata a spasso per il parco, si approfitta di un’escursione organizzata dall’ente stesso che lo gestisce e che purtroppo per noi si concretizza nella sveglia alle 5.30 per essere alle 7 pronti alla partenza di Villetta Barrea.
La camminata in compagnia di Paola, la nostra guida, si rivela molto interessante, lei sa un sacco di cose che riesce naturalmente a trasmettere a tutti i partecipanti, flora e fauna non hanno più segreti per tutto il gruppo, noi nelle retrovie ci si dedica spesso al toto cacca, riconosci dunque tu chi ha lasciato questa merdina sul sentiero, trattasi di lupo, orso o tasso?
I camosci, prima avvistati in lontananza, vicino ai 2000mt del passo diventano una compagnia tangibile, i cervi invece si mantengono a distanza, quando ritorniamo al campo base, dove ci scoliamo le meritate 2/3 pinte di birra a terra, sono oramai quasi le 18.00, oggi s’è camminato, i polpacci chiedono riposo.
La circumnavigazione del monte Morsicano, vera star del luogo, è fissata per il giorno dopo e prevede, dopo aver raggiunto Villetta Barrea da Opi, la salita su asfalto fino al Passo Godi, 13 km non impegnativi che farebbero la felicità del pensionato con la bdc.
Infatti li incontriamo, oltre a qualche motociclista che si crede Rossi: con Turbo avanti e Grigio e il Vitto che seguono scambiandosi battute, io rimango ben presto solo, salgo al mio passo, senza l’ombra di strumenti elettronici che segnalano il passaggio del tempo e le distanze, libero di orientarmi solo con l’affanno del respiro e quel sano senso del crampo che si avvicina quando esageri.
Dicevo degli stradisti: a metà salita ne intravedo una coppia, provo a raggiungerli ma niente, quelli sembra che mi curano e forzano leggermente come me, quando credo oramai di essere a non più di un paio di km rompo gli indugi e aumento potentemente l’andatura, finalmente la distanza tra noi inizia a ridursi apprezzabilmente, inizio a gustare il sorpasso, sembra proprio l’ex agonista di turno.
Quando li raggiungo la strada inizia a spianare, il passo è a poche centinaia di metri, aumento l’andatura e li saluto, allungando rapidamente la frequenza di pedalata: 5 secondi, non di più, ed ecco che uno dei due, quello che si è offeso, mi supera deciso e si lancia in avanti, si alza sui pedali in forcing e pensando di avermi seminato ridacchia, io gli urlo”guarda chessoqqua’” e poi mi sgancio, siamo ormai in cima e vedo Turbo sul prato che ammira le evoluzioni dei bambini che scendono sui tappeti artificiali in groppa a gommoni, a me una birra!

mercoledì 19 agosto 2009

BRAKFAST IN ABRUZZO


Abruzzo, Parco Nazionale, perchè?
E perchè no, dopo i Sibillini di un paio di anni fa, mi sembra rappresenti una logica conseguenza, comunque non ricordo chi l'ha proposto come meta, adesso che siamo tornati a casa mi sento solo di ringraziarlo.
Partenza il venerdì pomeriggio alle ore 15.00, formazione quanto mai interessante che, oltre al sottoscritto, annovera in rigoroso ordine alfabetico che torti mai fece ad alcuno, il Grigio, Turbo e Vitto, Zorro se fosse venuto sarebbe stato buon ultimo, amen.
La programmazione è quella solita, alla fine ho prenotato solo ieri 2 notti in un bungalow in un campeggio di Pescasseroli, il cuore abitato del parco, arrivati sul posto vedremo il da farsi, registro intanto che il Grigio ha speso la giornata precedente la partenza a risolvere un problema alla sua auto che infatti viene trattenuta in officina dopo averlo lasciato a piedi.
Così si presenta all'appuntamento a Lainate con questa fiammante auto sostitutiva, una Ford Mondeo sw, veramente lunga e spaziosa, le 2 biciclette e i bagagli si perdono all'interno, in compenso lui ha già fatto in tempo a litigare con il tappo del serbatoio che....non c'é, il primo rifornimento mi dice l'ha visto perplesso analizzare questo orifizio che solo alla fine si è rivelato completamente automatico e si dischiude solamente quando la canna della pistola del carburante adeguato gli viene appoggiata contro, quanto di più erotico si possa immaginare nel mondo dell'automobile.
Vitto, al climatizzatore completamente automatico della Ford, con temperatura differenziabile per ogni passeggero, contrappone l'impianto rotto della sua Golf, il suo sarà un viaggio con il finestrino abbassato e il braccio fuori, come ai vecchi tempi.
Sul viaggio poco da dire, decidiamo, nella speranza di evitare il traffico di questa giornata d'esodo dal bollino rosso, di fare l'Adriatica, evitando Firenze e il tristemente famoso Barberino del Mugello, a Pescara ci lanceremo verso l'interno in direzione di Pescina, con noi il solito navigatore che bene o male non si riesce mai a far funzionare, attraversiamo l'Italia più che altro confidando nei ricordi della geografia nazionale appresa a scuola, di cartine non se ne parla.
2 soste ai soliti grill per consumare i soliti orrendi panini prefabbricati e via, tra un rallentamento per lavori ed un'altro per incidente, la verra gioia è scoprire che il tratto Pescara-Roma è deserto, aggiunti i 40km dall'uscita del casello autostradale si arriva alla fine alle 23.00 al campeggio, l'aria è fresca, non si vedono zanzare, il centro del paese è fequentato, l'anziana proprietaria ci chiede"quanti ne siete?" e noi ci immergiamo nell'atmosfera di un film con Totò.
Il bungalow si presenta come la casa di legno di Zagor, fatto con tronchi di legno ad incastro, peccato che per sigillarli si sia ricorso a schiume poliuretaniche, il risultato è terribile, comunque dentro al pian terreno, oltre alla sala con cucina intergrata e il bagno, c'è una cameretta con un matrimoniale, che di culo finisce a me, al piano superiore altri 3 letti da approcciare a passo del leopardo per via dell'altezza ridottissima del soffitto mansardato.
Tra i due livelli una scala anch'essa scolpita nel legno, gradini killers comunque, ogni distrazione è fatale e compromette gli arti inferiori, a parte questo siamo entusiasti e pure sfiniti, in breve il nostro resegare fà da colonna sonora di fine giornata.
Il mattino ha l'oro in bocca, nel nostro caso inizia con qualche salutare colpo di cannone, d'altronde siamo 4 uomini senza donne di mezzo e possiamo lasciarci andare senza problemi, la colazione la facciamo direttamente in reception con delle brioches pomposamente definite fresche, probabilmente 2 giorni prima, intanto ci si registra e si conosce la figlia della titolare, Elena, una ragazza abruzzese tosta e assai carina.
La gita nel centro di Pescasseroli, che ricordo è un centro abitato di 2000 anime che ospita la sede del parco e ne costituisce il cuore turistico, ci permette di acquistare una mappa locale con l'indicazione dei sentieri e una guida di itinerari in mtb di cui siamo a conoscenza, Vitto ha comunque scaricato decine di escursioni nella zona e sembra ci sia solo l'imbarazzo della scelta.
Intorno a noi si estende il parco con le sue cime che toccano e superano i 2000 metri di quota, la farcitura prevede un mucchio di faggi guarniti di orsi, lupi, cinghiali, cavalloni e affini + bestiame vario.
A Pescasseroli ci sta pure un nuovissimo bike park, vedremo di provarlo, ci hanno fatto una prova di superdenduro (chissenefrega…), il pomeriggio dicono che spesso piove a mi sà che ci hanno ragione, non guasta, la temperatura non è mai compromettente e la notte ci si corica sotto una bella copertina, fantascienza pura.
Le prime gite ci confermano la prima impressione positiva, le salite asfaltate sono per lo più dolci e non ti mettono mai in affanno, quelle sterrate possono essere toste con grip limitato, roccie e cardi in discesa consigliano di fare attenzione, il fondo in generale è spesso mosso e ti ritrovi a dover galleggiare per non impuntarti.
Intanto si presenta il problema di dover sostare una volta che le 3 notti nel campeggio andranno ad esaurirsi, di rimanere qui proprio non se ne parla, tutto è prenotato, all’ufficio del turismo come ultima chance ci offrono, quasi pescata a malavoglia dal mazzo, la carta dell’ostello rifugio Volpe Rossa, chiamate Gerardo.
Gerardo, di fronte al tutto esaurito, sta in fondo alla lista, aspetta paziente che noi si riceva il solito”al completo” e poi al telefono, quando è finalmente il suo turno, risponde così: se c’è posto? Dipende, fatemi vedere i soldi, sennò son chiacchere!
Il Grigio non ha preso bene le parole, paiono offensive, noi si ride e si decide di andare a vedere subito da vicino il personaggio in questione che, senza dilungarsi troppo, si rivelerà come l’autentico vero orso morsicano, burbero ma dal cuore buono, o quasi.
Comunque si trasloca da lui, una stanza con 5 letti ed un bagno che da solo è grande quasi la camera ci fanno da cornice, il rapporto esistente tra campeggiatori e titolare è quanto di più esaltante possa esserci, lui ogni mattina chiede praticamente a tutti: te ne vai o no?
Durante le escursioni abbiamo spesso modo di incontrare branchi di cavalli di notevole mole che pascolano liberi tra gli alberi, si vede che sono stati selezionati per lavorare, l’eleganza dei purosangue è assai lontana, ci sono tronchi da portare dalla macchia a valle e questo è l’animale giusto, c’è qui abbatte, chi trasporta e poi chi taglia, un paio di euri a quintale a passaggio e il gioco è fatto.