Se lo scorso anno fù Lama di Mocogno, quest’anno l’Italiano Singlespeed approda a Finale Ligure, sul famoso e prestigioso tracciato della omonima 24H.
E’ sempre bello immergersi nell’atmosfera che si respira a quest’appuntamento, si rivedono amici che la geografia tiene lontano un’ anno intero, si accolgono coloro che si avvicinano per la prima volta al magico mondo monomarcia e…si fà casino per un paio di giorni.
Noi si arriva nel pomeriggio di sabato giusto dopo una merendina al ristorante La Grotta, giusto in tempo per montare la tenda nuova ed esternare a gran voce la propria soddisfazione, giusto in tempo per assaggiare che sapore ha la “free beer for racers” e vedere in fin dei conti l’effetto che fa.
Descrivere un fine settimana come questo mi risulta riduttivo, mi saltano però fuori alcune cose che ho visto e ricordo d’istinto, tra le quali il braccio al collo dello sfortunato ragazzo Neozelandese che si è infortunato durante la Pixie Cross del sabato sera (a lui tutti gli auguri possibili), la birra sempre in mano a Mr.Singular, i cappottoni dell’equipaggio della Graziella-tandem, la tattica del Chicco che ha lasciato sfogare i più esagitati e poi ha piazzato la zampata finale in finale a finale (mi piace questo trittico), sempre la tattica del Chicco che invece ha maggiorato il rapporto della sua ss dopo le prove del sabato per scoprire quanto male fà averlo così duro (giuro non volevo!) la domenica, il giacchino di pelo arruffato simil/pecora della Franci che così vestita si è presentata a colazione prima della gara, il casino fino a tarda notte di parte dei concorrenti che impediva di prender sonno la notte, i ragli dei ciuchini che davano la sveglia al mattino presto.
Non serberò gran ricordo della cena e del buffet, la guarnitura di Tarantola tranciata in 2 invece sì, il completo giallo di Mario, elegantissimo agrume , il triciclo sempre del Tarantola, assettatissimo, lo strano verso dei Toscani per chiamarsi,beh per il momento mi pare basti, appena la memoria regala nuovi input vedrò di completare l’opera.
