E così Pigi sarebbe partito da San Donato alle 18.00 per spararsi 405km fino a Senigallia per portare una bicicletta da mettere all’asta al CaterRaduno: leggo che a Cremona incontrerà alcuni Lobos che lo accompagneranno per un pezzetto di strada, perché non farlo anche da Milano?
Con in testa un gruppetto di fans che lo attornia, affronta l’uscita lavorativa Lainatese con veemenza giovanile, afferro il treno Rho-Milano e mi fiondo da Porta Vittoria alla stazione con velocità da crono man, giusto per arrivare alle 18.00 precise e scoprire che potevo prendermela con un po’ più di calma, Pigi si sta ancora preparando, il lavoro è lavoro.
Sembra che alla fine l’unico accompagnatore Meneghino sarò io, poca brigata vita beata, il tempo di acquistare una lucina fubetta, di quelle che piacciono ai giovani e una borraccia, che poi borraccia non sarà ma non l’avevo mica capito (essì che Davide l’aveva detto!!!) e via, le ruote scorrono veloci sopra l’asfalto.
lui ha una bella borsetta sul manubrio e una sotto sella, di quelle grandi, sotto le chiappe una bella creatura bi-colore che il link descrive meglio, nella borsa rifornimenti alimentari, Sali, sostantivi e corroboranti, alla fine deve stare in pista per 1 giorno intero o quasi.
Io mi faccio forza con il mio unico Mars già in via di liquefazione e la già citata borraccia che borraccia non è, trattasi infatti di contenitore porta attrezzi delle dimensioni di una borraccia, che ha il tappo senza beccuccio, richiede solo 45 giri per essere aperto.
La via Emilia scivola rumorosa km dopo km, e con lei i suoi ospiti motorizzati stressati e irascibili, Lodi ci appare in un baleno, mi sovviene che la Mamma viene da lì e fantastico sulla possibilità di visitare la città, infatti tutta la tecnologia gps di cui dispone Pigi ci aiuta e così perdiamo almeno mezzora inseguendoci sulla circonvallazione esterna, vietata alle bici, potenza della suggestione.
Alla fine, un po’ grazie all’edicolante di turno, un po’ al senso d’orientamento dei boy scout di cui siamo dotati, finiamo sulla strada giusta, una bella fucilata dritta dritta che in mezzo a campi di grano ci porta verso Cremona, dopo sembra ci aspetti un fumante piatto di pasta a casa di Spiedo.
Pigi, che fa l’andatura, fila via bello agile e veloce, io un po’ l’ammiro, pensando a cosa l’aspetta, rimasti a corto d’acqua parcheggiamo d fronte ad un bar ad Acquanegra Cremonese, all’interno gli occhi dei presenti sono tutti incollati al televisore, eggià, stasera gioca l’Italia, mi pare di arrivare da un altro pianeta: come entriamo e ordiniamo da bere, ecco che passiamo in vantaggio, subito è evidente che la nostra entrata ha modificato la situazione di stallo che fino a poco prima dominava la partita, a gran voce i presenti pretendono che noi si rimanga.
Assicurati che ad ogni futura tappa porteremo un goal alla nazionale, riprendiamo il cammino, Cremona è già alle porte e così la Spiedo abitazione che, oltre alla simpatia della famiglia, ci regala un piatto di pasta al salmone e patate novelle, da mangiare con la buccia.
In questo frangente apprendo che mi sono giocato l’ultimo treno per Milano, ma anche per Lodi, Piacenza e Treviglio, insomma Pigi non sarà l’unico che continuerà a pedalare al buio, mi aggiungo alla lista, saluto I Cremonesi, incito il Pigi e mi avvio nuovamente a ripercorrere la strada appena fatta, stavolta al buio, senza il Mars ma sempre con la fedele borraccia che borraccia non è.
La faccio breve: nel più completo anonimato sono arrivato alle porte di Milano, con le gambe e il posteriore discretamente cotti, a quel punto si è materializzata la fatina Federica che magicamente mi ha caricato, me e la bici, sulla sua autovettura, un bel regalo.
Stamane ho sentito Pigi, procede spedito e alle 9 era già a Budrio che divorava i pan goccioli a ripetizione, più o meno è a metà strada, il mio pensiero della mattinata è tutto per lui.
http://www.lastazionedellebiciclette.com/news/index.php
http://caterpillar.blog.rai.it/2012/06/28/giovedi-28-giugno/
QUI SI RITROVANO I COMPONENTI E GLI AMICI DEL MINIMOIMPATTO TEAM, SIATE I BENVENUTI!!!

venerdì 29 giugno 2012
lunedì 25 giugno 2012
WE DID IT !
Qualche informazione per chi in futuro abbia voglia di cimentarsi nel Sellaronda, che ricordo è il giro su strada dei passi Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella: innanzitutto preciso che non è una gara anche se poi spesso lo diventa per alcuni partecipanti, si parte da dove si vuole e si arriva dove si vuole o dove si può, non c’è iscrizione, non c’è traffico automobilistico, c’è l’assistenza Shimano in 2/3 punti sul percorso, tutto il resto è fai da te.
Detto questo posso dire che rappresenta una festa del ciclismo, credo ieri fossimo in diverse decine di migliaia, questo significa sempre traffico da gestire, in salita e soprattutto in discesa, ma va bene così se la si prende per quello che è, un divertimento.
Io e Michele siamo partiti da Pozza di Fassa, qualche chilometro prima di Canazei, per riscaldare le gambe, fin da subito ci siamo trovati circondati da gruppi di ciclisti che, come noi, avrebbero attaccato il giro in senso anti-orario partendo dal passo Pordoi.
Il primo passo ha subito rivelato quello che era lo stato del mio allenamento in salita di quest’anno, una vera merda, Michele con i suoi trentamila metri di dislivello già fatti appariva molto più vispo, ho quindi deciso di non forzare e, ingranato il 39 x 25, ho iniziato la salita.
Pedalare in quel fiume di persone aiuta, lo scollinamento è infatti arrivato abbastanza velocemente, le gambe giravano piano ma giravano: tuffarsi in discesa lungo i 40 e passa tornanti verso Arabba, subito dopo aver infilato la giacchetta, è stato bellissimo, sembrava di danzare tra mille traiettorie diverse, qualcuna meno riuscita di altre.
Il Campolongo è assai breve, ciò nonostante ho dovuto inserire il 28 quando le gambe hanno iniziato ad indurirsi, la pendenza mi pareva leggermente più ardita del Pordoi; la brevità però aiuta e in breve siamo arrivati all’attacco del Gardena, il passo da temere più degli altri per la lunghezza superiore ai 10km, in questo frangente abbiamo assistito al’arrivo di un concorrente tedesco al quale è scoppiata di colpo la camera d’aria della ruota posteriore, non oso pensare a cosa gli sarebbe successo se fosse accaduto in discesa.
Il Gardena sembrava, dal basso, quasi raggiunto, la sorpresa è che invece il rifugio omonimo è posto più in basso del passo e questo un po’ ti frega, le mie gambe erano sempre più legnose ma procedevo benino, tranquillamente, superato da agonisti sfegatati e super allenati e in compagnia di tanti normali ciclisti come me, Michele mi ha aspettato come al solito in cima e poi ci siamo lanciati verso la discesa e dunque verso l’ultimo passo, il Sella.
Proprio per aver fatto 4 discese di seguito e aver avuto modo di guardare migliaia di altri ciclisti affrontarle con me, posso dire che la mia soluzione di manubrio segato ed invertito è veramente funzionale, dà un controllo che il manubrio classico da corsa non consente, la presa sui freni è salda e la frenata molto gestibile.
Il Sella è risultato meno impegnativo di quel che temevo, molto più duro è stato rimanere a ruota di uno scatenato Michele nel tratto da Canazei all’auto, si è messo in bagarre con un gruppo di ciclisti, non paghi come lui di quanto appena fatto.
Che altro?Alla fine 85 i chilometri fatti e 2200 i metri di dislivello affrontati, lascio la palla a qualche immagine che vale più di mille parole.
Detto questo posso dire che rappresenta una festa del ciclismo, credo ieri fossimo in diverse decine di migliaia, questo significa sempre traffico da gestire, in salita e soprattutto in discesa, ma va bene così se la si prende per quello che è, un divertimento.
Io e Michele siamo partiti da Pozza di Fassa, qualche chilometro prima di Canazei, per riscaldare le gambe, fin da subito ci siamo trovati circondati da gruppi di ciclisti che, come noi, avrebbero attaccato il giro in senso anti-orario partendo dal passo Pordoi.
Il primo passo ha subito rivelato quello che era lo stato del mio allenamento in salita di quest’anno, una vera merda, Michele con i suoi trentamila metri di dislivello già fatti appariva molto più vispo, ho quindi deciso di non forzare e, ingranato il 39 x 25, ho iniziato la salita.
Pedalare in quel fiume di persone aiuta, lo scollinamento è infatti arrivato abbastanza velocemente, le gambe giravano piano ma giravano: tuffarsi in discesa lungo i 40 e passa tornanti verso Arabba, subito dopo aver infilato la giacchetta, è stato bellissimo, sembrava di danzare tra mille traiettorie diverse, qualcuna meno riuscita di altre.
Il Campolongo è assai breve, ciò nonostante ho dovuto inserire il 28 quando le gambe hanno iniziato ad indurirsi, la pendenza mi pareva leggermente più ardita del Pordoi; la brevità però aiuta e in breve siamo arrivati all’attacco del Gardena, il passo da temere più degli altri per la lunghezza superiore ai 10km, in questo frangente abbiamo assistito al’arrivo di un concorrente tedesco al quale è scoppiata di colpo la camera d’aria della ruota posteriore, non oso pensare a cosa gli sarebbe successo se fosse accaduto in discesa.
Il Gardena sembrava, dal basso, quasi raggiunto, la sorpresa è che invece il rifugio omonimo è posto più in basso del passo e questo un po’ ti frega, le mie gambe erano sempre più legnose ma procedevo benino, tranquillamente, superato da agonisti sfegatati e super allenati e in compagnia di tanti normali ciclisti come me, Michele mi ha aspettato come al solito in cima e poi ci siamo lanciati verso la discesa e dunque verso l’ultimo passo, il Sella.
Proprio per aver fatto 4 discese di seguito e aver avuto modo di guardare migliaia di altri ciclisti affrontarle con me, posso dire che la mia soluzione di manubrio segato ed invertito è veramente funzionale, dà un controllo che il manubrio classico da corsa non consente, la presa sui freni è salda e la frenata molto gestibile.
Il Sella è risultato meno impegnativo di quel che temevo, molto più duro è stato rimanere a ruota di uno scatenato Michele nel tratto da Canazei all’auto, si è messo in bagarre con un gruppo di ciclisti, non paghi come lui di quanto appena fatto.
Che altro?Alla fine 85 i chilometri fatti e 2200 i metri di dislivello affrontati, lascio la palla a qualche immagine che vale più di mille parole.
giovedì 21 giugno 2012
URBAN UPHOLSTERY
E' un vero piacere mostrare Andrea al lavoro, l'ho conosciuto a Londra e per un pò siamo andati alla scuola serale insieme, ha sempre fatto il tappezziere e adesso si è messo in proprio, visitare il suo sito è scoprire un piccolo grande mondo, senza dimenticare Patrizia!!!http://www.urbanupholstery.com/
mercoledì 20 giugno 2012
SELLARONDA 2012
http://www.altabadia.org/it-IT/bici_dolomiti.html
Questa domenica mi piacerebbe andare qui, non capita tutti i giorni di trovare questi passi chiusi al traffico...
Questa domenica mi piacerebbe andare qui, non capita tutti i giorni di trovare questi passi chiusi al traffico...
12 MTB DI CESATE, I RISULTATI
Uorra uorra apprendemmo che i prodi Enrico Morvillo e Matteo Gattoni giunsero primo et secundo nella gara in oggetto categoria singolspid, essendo amici del team non possiamo che esternare le nostre felicitazioni.
martedì 19 giugno 2012
GIOVANI PODISTE CRESCONO...
Domani compie gli anni, intanto le regaliamo alcune immagini della sua recente partecipazione alla 24H di Saronno, brava Fede !!!
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