"La Sottile Linea Verde. Venti chilometri di sentiero prima di approdare ad uno sterrato. Raramente, in passato, ho fatto tanta strada su di un filo così lungo, in equilibrio perennemente instabile, alternando pedalate vigorose a clamorosi impuntamenti della ruota anteriore su pietre beffarde"
Mi sono imbattuto in questa intrigante descrizione in una noiosa pausa pranzo. Ad un certo punto mi si è accesa la lampadina e ho voluto approfondire il concetto espresso da un appassionato mountainbiker.
Oggi con l'aiuto di internet trovi tutte le informazioni che vuoi e non è stato difficile recuperare materiale sia descrittivo che fotografico di questa "sottile linea verde"
Immagino che ancora non avete capito la location in quanto la descrizione è troppo sommaria e vaga ma vi voglio tenere a "bagnomaria" ancora un pochino per stimolare la vostra immaginazione tanto quanto la stimolata me appunto in quel mezzogiorno di metà ottobre
Ora vi racconto come me lo immagino io: si parte da metà valle che poi è anche l'arrivo del sentiero, si percorre in salita circa 8 km per un dislivello di circa 450 mt.
finito l'asfalto inizia un sentiero che aimè non è del tutto pedalabile anzi ci sarà da spingere la bici per almeno una mezzoretta ma ne vale la pena
superato questo dislivello si arriva ad un punto panoramico dove si vede l'intera valle, ma non siamo ancora arrivati al rifugio che troveremo dopo aver pedalato per ancora una bella mezzoretta in una conca naturale
dopo un pasto frugale al rifugio inizia "la sottile linea verde" un percorso in discesa su un sentiero di alta montagna, in alcuni punti esposto (mai pericoloso) in altri punti scorrevole, panoramico e divertente e in altri punti tecnico
ce nè per tutti
Ecco come me la immagino, navigando di fantasia, interpretando le varie scritture di chi quel giro in parte lo ha fatto
Prendo spunto da una poesia del Leopardi per paragonare le sue aspettative dalle mie per giustificare quella curiosità che mi attanaglia e che mi spinge adesso andarla ad affrontare
Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E queste "vette", che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo escude.Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là quella, e sovrumaniSilenzi, e profondissima quieteIo nel pensier mi fingo; ove mai Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste "vette", io quello Infinito silenzio a questa voceVo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva. Così tra questaImmensità s'annega il pensier mio:E il naufragar m'è dolce in questo mare che vo a immaginare".
Ecco quali sono le mie aspettative, mi immagino di pedalare in una zona magica dove gli animali scorazzano liberamente senza temere la presenza dell'uomo, una natura che sa ancora sorprendermi per la sua smisurata bellezza ma al tempo stesso aspra di che colle starò parlando ????
Ma il bello di una pedalata in un posto che reputo paradisiaco bisogna condividerla con amici e quindi, siccome è un giro di alta montagna, bisognerà aspettare il prossimo anno ...forse
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