22/11/09 - ALPE SACCHI (VB) UNA PIACEVOLE SORPRESA

E' da un pò che pensavo a questo giro (Pella-Arola-Colma-Alpe Sacchi-Nonio e ritorno a Pella ovvero la cresta delle montagne che si affacciano sul lago d'Orta difronte al Mottarone) e raccolto le informazioni necessarie e un gruppetto di amici (Turbo e Nadir) ci siamo diretti a Pella dove abbiamo parcheggiato le auto. I paesi che si affacciano sulla sponda occidentale del lago d'Orta sono una distesa di fabbriche di rubinetterie e pur essendo la sponda "meno nobile" del lago rispetto a quella orientale è comunque ben curata con un bel lungo lago lastricato di granito locale e casette ben curate Siamo partiti da Pella ma si poteva benissimo anzi consiglio di partire direttamente da Nonio che è anche il punto di arrivo del percorso. La strada che da Pella porta ad Arola è poco trafficata ed ha una pendenza non impegnativa, da Arola fino all'acquedotto dove inizia la carrareccia presente delle belle rampe ma tutto sommato affrontabili tranquillamente. La strada sterrata ha un fondo bello e compatto ma presenta delle belle rampe che alla fine quando si arriva all'alpe Sacchi si fanno sentire Nonostante la giornata tipica autunnale dall'alpe Sacchi si gode un buon panorama che spazzia su tutto il lago d'orta con il Mottarone di fronte, il gruppo del Monte Rosa e la Valle Strona Da qui in cima partono diversi sentieri e noi prendiamo la direttissima che scende in un letto di foglie di faggio fino ad una carrareccia. I due freerider scatenati (turbo e Nadir) si divertono a battagliare tra di loro tra un tornatino e l'altro, tra una sponda e una parabolica che il terreno offre in quanto la carrareccia è scavata dentro la montagna Superati diversi guadi si arriva ai laghetti di Nonio e da qui a Nonio dove ci aspetta una imprevista ma piacevole sorpresa. Dopo un giro così impegnativo è d'obbligo una sosta mangereccia al Circolo di Nonio dove con estremo ma piacevole stupore incontro come gestore e come aiutante due care amiche d'infanzia (si parla di circa 25-30 anni fa) Il resto ve lo racconterà quel diavolo di turbo

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