venerdì 19 febbraio 2010

VIA GAGGIO, QUALCOSA SI MUOVE.....

AGGIORNIAMO LA SITUAZIONE:

I video su Via Gaggio hanno riacceso l'attenzione sul progetto della terza pista di Malpensa e sull'impatto devastante sulle brughiere e sui boschi di Lonate. E così i difensori del Gaggio rilanciano con una nuova iniziativa, la "Primavera di Gaggio", una giornata di mobilitazione civile fissata proprio per il primo giorno di primavera, il 21 marzo. «L'idea è quella di un incontro pubblico in movimento nell'area del Gaggio, proprio sul "luogo del delitto"» spiega Roberto Vielmi, che si è inventato l'iniziativa per risvegliare l'attenzione dei lonatesi e non solo. Un po' scampagnata, un po' momento di discussione, magari con l'intervento anche di qualche esperto che parli a favore o contro la terza pista, la spada di Damocle che incombe sul futuro dell'area del Gaggio. Del resto Vielmi già con i video di "Viva via Gaggio" ha dimostrato di cercare un confronto autentico: partendo dalla convinzione che si debba salvare la brughiera, ma nello stesso tempo desideroso di ascoltare anche le voci di chi vuole il potenziamento dell'aeroporto. E anche dal punto di vista politico Vielmi ha voluto coinvolgere tutti, dai Verdi alla Lega Nord, dai Democratici Uniti (l'opposizione lonatese) di centrosinistra all'associazione ambientalista Excalibur, legata al pensiero della destra radicale: le voci della politica e dell'associazionismo sono state le prime ad avere spazio nei video di "Viva via Gaggio".



«Vorremmo coinvolgere - continua il promotore della "Primavera di via Gaggio" - il maggior numero di persone, senza dare alcuna connotazione politica all'evento: l'idea principale è quella di risvegliare il senso civico, che a Lonate, come altrove, sembra scomparso». Quindici anni fa fu proprio l'impegno civile di un pugno di volontari a rendere possibile il recupero dell'area del Gaggio e della strada che l'attraversa: fino al 1993 lì era zona militare, si facevano esercitazioni con i carri armati. I volontari riaprirono la strada, recuperarono paracarri e antiche pietre miliari, sistemarono i reperti che testimoniano i venti e più anni in cui il bosco ospitò le strutture di appoggio agli aeroporti militari di Cascina Malpensa e del Campo della Promessa (nelle foto, il "museo delle bombe" che raccoglie bombe da esercitazione in cemento). Un grande esempio di recupero portato avanti dalla società civile, raro da vedere in Italia, poi sostenuto in pieno anche dalle istituzioni, a partire dall'amministrazione comunale lonatese. Cercando su internet si scopre che anche il sito più completo a disposizione è opera di un semplice cittadino. «L'iniziativa della Primavera in via Gaggio è nata sull'onda lunga dell'interesse nato intorno ai video: vogliamo creare un presidio quotidiano, per ricordare ai lonatesi - e non solo a loro - quello che c'è lì e quel che sta succedendo». Dopo aver ascoltato (anche) le voci della politica, ora si cerca di coinvolgere le associazioni del territorio. Cosa diventerà l'idea, ancora non si sa: «Per ora è un po' un contenitore vuoto che vorremmo riempire di iniziative». Il tam-tam su internet ha sollevato una certa attenzione, gli organizzatori cercano anche l'appoggio dell'amministrazione, «per aiutarci a coinvolgere i cittadini nella riflessione». Manca ancora un mese alla fine dell'inverno, la primavera è vicina.

16/02/2010

Roberto

4 commenti:

  1. Sperem che? Speriamo che non chiudano Malpensa, son trent'anni che si sa che devono costruire la pista in quella zona .... va ben l'ecologia ma .... non per partito preso!

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  2. karissimi,

    qui non c'è in gioco solo la terza pista o un bel sentiero sterrato, nemmeno il destino di molti lavoratori, certamente sono tutte cose importanti, qui si lotta contro l'indifferenza, esserepresenti vuol dire non farsi scivolare tutto addosso, sia che sia la via Gaggio che la nuova proposta di legge sul divieto di protesi al seno.

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  3. sono trent'anni che devono costruire la terzo, pista, Alitalia aveva preteso l'aeroporto di Malpensa come suo HUB ed è per questo che molti e dico molti slot sono ancora di Alitalia ma non li usa e non li cede ad altre compagnie perchè ciò farebbe concorrenza, idem con il cargo e la stessa cosa vale con il monopolio di Linate sulla tratta Milano-Roma .... allora costruiamo tanto di territorio ce ne rimasto ancora :-) :-)

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