lunedì 20 giugno 2011

COL DEL NIVOLET, ET VOILA'








Sabato Turbo mi chiama, domani andiamo in gita in alta montagna, Col de Nivolet, che fai? Vieni? È una di quelle gite che si fanno una volta sola all’anno!
Urka, è da Settembre del 2010 che non mi cimento in altura, d’altronde la Mandrakona sennò che la tengo a fare, vabbè, sono dei vostri.
Trovarsi al mattino in piazza a Lainate alle 7 ha il sapore dei tempi passati, è bello rivedere il Grigio, Vitto, Enrico e Turbo, sento forte il senso del Team, solo la cattiva qualità del rifornimento di gasolio rovina un po’ l’andata verso le montagne della Val d’Aosta.
Il furbone infatti borbotta irregolare in autostrada, un successivo pieno sistema fortunatamente le cose, intanto si è aggiunto al gruppo Rob, i magnifici 6 possono così parcheggiare in Valsavarenche e partire verso le vette soleggiate.
Freddo fa freddo, vento quanto ne vuoi, la salita subito però scalda tutti, si sale decisi su pendenze a tratti vicine al 20% in un bella pineta, Turbo è già lontano, Enrico invece fà le ripetute avanti ed indietro, mortificando chi come me sta sbuffando come un mantice e si chiede macchimelohafattofà?
Il sentiero, fuori dal bosco, è di quelli di montagna, panorami incantevoli, cime innevate, i fischi delle marmotte, ci sono tutti gli ingredienti per una splendida cartolina, solo il successivo attraversamento di una parete franata, 1 ora con bici in spalla tra massi instabili e traversi su neve dove si affonda fino al ginocchio, rovina un po’ il buon umore, ma alla fine scolliniamo tutti per poi lanciarci su di uno splendido sentiero a mezza costa che ci porta fino al rifugio.
Gli stambecchi sono intorno a noi, sotto la valle è attraversata da un fiumicello che pare il Rio delle Amazzoni quando si snoda tortuoso tra la giungla, è tempo di polenta e spezzatino e torta al lampone, quella valle la percorreremo tutta dopo per arrivare alla discesa finale, un tripudio di piccoli guadi e ondulazioni.
Discesa che a detta di tutti è da fare a piedi ed invece si rivela, a parte il primo tratto, entusiasmante per tecnicità e divertimento, certo non per tutti, con Turbo ed Enrico formiamo un bel trenino che spiana i sassi ed in breve siamo al parcheggio con un sorriso da orecchio a orecchio, questo è il bello della mtb.
Aspettiamo adesso le foto del Vitto.

1 commento:

  1. gran bel giro, spero di esserci la prossima volta.

    io ero qui:
    http://www.lugagnanooffroad.it/docs/traversata.php

    10 ore in bici vento-fango e per finire anche un po' di pioggia, ma la solita bella compagnia (oltre 60 partecipanti)
    a presto
    Lorenzo

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