lunedì 9 aprile 2012

ALLENAMENTO!!!


Come mi sembra di aver già scritto da qualche parte, viaggiare all’estero impone grandi responsabilità.
Ci si porta infatti appresso tutta la nazione e quello che facciamo fuori confine trasmette a chi ci incontra quelle impressioni che determineranno poi le sue opinioni sul bel paese e chi lo abita.
Occupiamo nel contesto internazionale una bassissima posizione, un grande contributo in questo senso l’ha dato la cricca capitanata dall’uomo con una lontra in testa: ma a noi che di ciclismo ci frega, ultimamente le cose vanno anche peggio per via dell’atteggiamento remissivo dei nostri pro di punta, incapaci di vincere ma bravi nel bisticciare tra di loro.
Insomma, tutto questo popò di dissertazione per dire che, a 1 mese dalla partenza per gli U.S.A, ci si è organizzati per arrivare con un minimo di gamba per sostenere il confronto con i locals e gli altri visitatori e vedere di non fare brutte figure.
In altre parole si parla di salita e di bdc, il miglior modo per arrotondare i quadricipiti, il Vitto ha tirato fuori dal cappello la valle Strona e ci ha portato, me e il Rob, da Arona fino a Campello, in fondo alla valle.
Dopo essere scivolati lungo il lago fino a Omegna, in scia dietro a Vitto oggi passista diplomato ed instancabile, abbiamo attaccato i 20 km di salita, che fino a Forno è abbastanza dolce anche se non costante, offre infatti ampi tratti con pendenza civile e riposante alternata a strappetti più impegnativi.
Negli ultimi 5 km la musica cambia, la strada s’impenna fino a diventare urticante, specie negli ultimi 1000 metri, quando la voglia di scendere di sella e spingere la bici a piedi è forte.
In cima, giusto il tempo di riempire le borracce, ammirare estasiati il campanile che cela alla vista le campane con persiane in legno di un bel verde scuro, dissertare sul fatto che Ezio avrà sicuramente fatto qui le elementari in una delle sue precedenti vite, che è già ora di girare la bici, coprirsi, e attaccare la discesa.
Un sobbalzo dopo l’altro caliamo sulla trattoria “I rododendri”, poco più sotto, i freni reggono e così riusciamo a gustare un simpatico antipasto con pasta e dolce a rimorchio, spreco di foto e complimenti a cuoca e ambiente circostante, il camino rotto ci regala una quindicina di gradi come compagnia.
Il ritorno è sull’altro versante del lago, tutto un su e giù che può solo far bene al nostro allenamento, giunti infine all’auto gli strumenti ci dicono che abbiamo messo nel cassetto un centinaio di km e 1400 mt di dislivello.
Adesso aspettiamo il Grigio, che dovrebbe uscire dal letargo e riprendere l’attività ciclistica, chissà come si staranno allenando i nostri compagni di viaggio?
Mastro Vitto ci delizierà a breve con le sue foto.

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