mercoledì 19 agosto 2009

BRAKFAST IN ABRUZZO


Abruzzo, Parco Nazionale, perchè?
E perchè no, dopo i Sibillini di un paio di anni fa, mi sembra rappresenti una logica conseguenza, comunque non ricordo chi l'ha proposto come meta, adesso che siamo tornati a casa mi sento solo di ringraziarlo.
Partenza il venerdì pomeriggio alle ore 15.00, formazione quanto mai interessante che, oltre al sottoscritto, annovera in rigoroso ordine alfabetico che torti mai fece ad alcuno, il Grigio, Turbo e Vitto, Zorro se fosse venuto sarebbe stato buon ultimo, amen.
La programmazione è quella solita, alla fine ho prenotato solo ieri 2 notti in un bungalow in un campeggio di Pescasseroli, il cuore abitato del parco, arrivati sul posto vedremo il da farsi, registro intanto che il Grigio ha speso la giornata precedente la partenza a risolvere un problema alla sua auto che infatti viene trattenuta in officina dopo averlo lasciato a piedi.
Così si presenta all'appuntamento a Lainate con questa fiammante auto sostitutiva, una Ford Mondeo sw, veramente lunga e spaziosa, le 2 biciclette e i bagagli si perdono all'interno, in compenso lui ha già fatto in tempo a litigare con il tappo del serbatoio che....non c'é, il primo rifornimento mi dice l'ha visto perplesso analizzare questo orifizio che solo alla fine si è rivelato completamente automatico e si dischiude solamente quando la canna della pistola del carburante adeguato gli viene appoggiata contro, quanto di più erotico si possa immaginare nel mondo dell'automobile.
Vitto, al climatizzatore completamente automatico della Ford, con temperatura differenziabile per ogni passeggero, contrappone l'impianto rotto della sua Golf, il suo sarà un viaggio con il finestrino abbassato e il braccio fuori, come ai vecchi tempi.
Sul viaggio poco da dire, decidiamo, nella speranza di evitare il traffico di questa giornata d'esodo dal bollino rosso, di fare l'Adriatica, evitando Firenze e il tristemente famoso Barberino del Mugello, a Pescara ci lanceremo verso l'interno in direzione di Pescina, con noi il solito navigatore che bene o male non si riesce mai a far funzionare, attraversiamo l'Italia più che altro confidando nei ricordi della geografia nazionale appresa a scuola, di cartine non se ne parla.
2 soste ai soliti grill per consumare i soliti orrendi panini prefabbricati e via, tra un rallentamento per lavori ed un'altro per incidente, la verra gioia è scoprire che il tratto Pescara-Roma è deserto, aggiunti i 40km dall'uscita del casello autostradale si arriva alla fine alle 23.00 al campeggio, l'aria è fresca, non si vedono zanzare, il centro del paese è fequentato, l'anziana proprietaria ci chiede"quanti ne siete?" e noi ci immergiamo nell'atmosfera di un film con Totò.
Il bungalow si presenta come la casa di legno di Zagor, fatto con tronchi di legno ad incastro, peccato che per sigillarli si sia ricorso a schiume poliuretaniche, il risultato è terribile, comunque dentro al pian terreno, oltre alla sala con cucina intergrata e il bagno, c'è una cameretta con un matrimoniale, che di culo finisce a me, al piano superiore altri 3 letti da approcciare a passo del leopardo per via dell'altezza ridottissima del soffitto mansardato.
Tra i due livelli una scala anch'essa scolpita nel legno, gradini killers comunque, ogni distrazione è fatale e compromette gli arti inferiori, a parte questo siamo entusiasti e pure sfiniti, in breve il nostro resegare fà da colonna sonora di fine giornata.
Il mattino ha l'oro in bocca, nel nostro caso inizia con qualche salutare colpo di cannone, d'altronde siamo 4 uomini senza donne di mezzo e possiamo lasciarci andare senza problemi, la colazione la facciamo direttamente in reception con delle brioches pomposamente definite fresche, probabilmente 2 giorni prima, intanto ci si registra e si conosce la figlia della titolare, Elena, una ragazza abruzzese tosta e assai carina.
La gita nel centro di Pescasseroli, che ricordo è un centro abitato di 2000 anime che ospita la sede del parco e ne costituisce il cuore turistico, ci permette di acquistare una mappa locale con l'indicazione dei sentieri e una guida di itinerari in mtb di cui siamo a conoscenza, Vitto ha comunque scaricato decine di escursioni nella zona e sembra ci sia solo l'imbarazzo della scelta.
Intorno a noi si estende il parco con le sue cime che toccano e superano i 2000 metri di quota, la farcitura prevede un mucchio di faggi guarniti di orsi, lupi, cinghiali, cavalloni e affini + bestiame vario.
A Pescasseroli ci sta pure un nuovissimo bike park, vedremo di provarlo, ci hanno fatto una prova di superdenduro (chissenefrega…), il pomeriggio dicono che spesso piove a mi sà che ci hanno ragione, non guasta, la temperatura non è mai compromettente e la notte ci si corica sotto una bella copertina, fantascienza pura.
Le prime gite ci confermano la prima impressione positiva, le salite asfaltate sono per lo più dolci e non ti mettono mai in affanno, quelle sterrate possono essere toste con grip limitato, roccie e cardi in discesa consigliano di fare attenzione, il fondo in generale è spesso mosso e ti ritrovi a dover galleggiare per non impuntarti.
Intanto si presenta il problema di dover sostare una volta che le 3 notti nel campeggio andranno ad esaurirsi, di rimanere qui proprio non se ne parla, tutto è prenotato, all’ufficio del turismo come ultima chance ci offrono, quasi pescata a malavoglia dal mazzo, la carta dell’ostello rifugio Volpe Rossa, chiamate Gerardo.
Gerardo, di fronte al tutto esaurito, sta in fondo alla lista, aspetta paziente che noi si riceva il solito”al completo” e poi al telefono, quando è finalmente il suo turno, risponde così: se c’è posto? Dipende, fatemi vedere i soldi, sennò son chiacchere!
Il Grigio non ha preso bene le parole, paiono offensive, noi si ride e si decide di andare a vedere subito da vicino il personaggio in questione che, senza dilungarsi troppo, si rivelerà come l’autentico vero orso morsicano, burbero ma dal cuore buono, o quasi.
Comunque si trasloca da lui, una stanza con 5 letti ed un bagno che da solo è grande quasi la camera ci fanno da cornice, il rapporto esistente tra campeggiatori e titolare è quanto di più esaltante possa esserci, lui ogni mattina chiede praticamente a tutti: te ne vai o no?
Durante le escursioni abbiamo spesso modo di incontrare branchi di cavalli di notevole mole che pascolano liberi tra gli alberi, si vede che sono stati selezionati per lavorare, l’eleganza dei purosangue è assai lontana, ci sono tronchi da portare dalla macchia a valle e questo è l’animale giusto, c’è qui abbatte, chi trasporta e poi chi taglia, un paio di euri a quintale a passaggio e il gioco è fatto.

4 commenti:

  1. ..siete i miiori, i miiorissimi

    Sabato con "la Turbina" facciamo un epic tour in zona Madonna di Campiglio, non so altro, solo che mi devo far trovare Venerdì all'ora di cena a S.Antonio in Movignola.

    bye Chicco

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  2. Grande Chicco, sei il primo che ci fà visita, vinci qualchecosa, non sò ancora cosa, ma ci penseremo, può essere un invito per degustare la mitica salama da sugo ferrarese, vedarem, ciao

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  3. SIETE FUORISSIMO MA BELLI BELLI!!! :-D

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