sabato 1 maggio 2010

Ema parla di "Pedalando tra i canguri".

Il magico Ema, sulla pagina odierna del blog dei Lobos, parla di quanto ho scritto e, come sempre, coglie nel segno, mica balle!
Di seguito il suo commento, per i posteri....

Il libro di Alessandro “Alex Adrenalina” Galli si apre con la più classica raccomandazione della mamma: copriti che il sole australiano picchia duro.
Si tratta di un lungo reportage di un viaggio che il portagonista ha fatto in Australia, durato molti mesi.
Il viaggio fuori è anche, e non poteva essere diversamente, vista l’età del protagonista, un viaggio dentro di sé.
L’innesco della dedicisione di partire è dato da un evento imprevisto ed imprevedibile, quello che le statistiche catalogano come incidente stradale: Alex, per evitare un cane che gli taglia la strada si schianta contro il guardarail. Macchina distrutta, lui acciaccato non poco ma vivo. Il colpo di frusta passa rimane un senso di disagio che lentamente si coagula nel sogno: mollare tutto e partire.
Lo fa! Vende casa, lascia il lavoro e si trasferisce per molti mesi in Australia con l’idea di pedalare da costa a costa con la sua fida cavalcatura gialla e il piccolo ma valente scudiero il carrellino che tanto lo farà penare nei primi giorni di pedalate.
Il libro è un lungo racconto in presa diretta che getta il lettore dentro paesaggi e luoghi da favola.
Ma è anche un viaggio interiore, una lunga chiacchierata con se stessi, in solitaria o attraverso gli incontri fatti nel corso del viaggio.
Il viaggi dentro di sé è un percorso di spogliazione e di scrematura: passano i km e lentamente i pensieri che si dipanano cercano di mettere a fuoco la vita precedente.
L’autore prova a capire quali erano i nodi, le incrinature, le faglie che gli rendevano la vita non più piacevole; già nelle prime pagine si apre la domanda cruciale: riuscirò a tornare cambiato e se si in che misura?
Nel “viaggio dentro” si dipanano alcuni temi forti: il lavoro e la sua violenta centralità nella vita di Alex (e non solo), le relazioni con l’altro sesso e più in generale con il mondo degli umani, i criteri di scelta per definire cosa ha valore e cosa non ce l’ha.
Il viaggio fuori è una lunga cavalcata, prima in bici poi in treno o con altri mezzi che fanno scoprire al lettore curioso un mondo quasi magico. Echidna, Ornitorinco, Uccello Lira, Baob, nomi che nella mia memoria risalgono alle letture degli anni pre-adolescenziali. Mammiferi che depongono le uova, coccodrilli di fiume grandi come automobili, orsacchiotti pelosi mobidi come pelouche dalle unghie affilatissime, strani animali che saltano invece di camminare, altri che camminano come camerieri ubriachi ma nuotano come pesci, rettili che solo a guardarli possono ucciderti con il loro potente veleno.
L’Australia è un mondo, almeno per me, magico.
Nel libro si percepisce in modo intenso la presenza di una natura esuberante, che ingloba il portagonista lo seduce, lo scuote, lo divora con le sue bellezze, per poi lasciarlo tramortito.
Il viaggio fuori è un viaggio di incontri. Il libro è pieno di piccoli ritratti di compagni di viaggio occasionali, di luoghi, pub, ostelli, soprattutto, nei quali Alex mette a punto le sue riflessioni sul genere umano e consuma quantita parecchio smodate di birra.
Deve rivedere le sue scale di valori, le priorità che hanno organizzato e dato senso alla sua vita ora, durante il viaggio, non servono più.
Il viaggio fuori è anche un viaggio fatto pedalando.
Una bici, gialla, con un carrellino monoruota, attrezzatura ridotta al minimo e tanta voglia di scoprire il nuovo mondo.
Molte ore, solitario, passate in sella permetteranno di intrecciare continuamente la visione del paesaggio con la riflessione sempre più serrata.
Forse, ma so già come la pensa l’autore, un lavoro di editing si poteva anche fare, sarebbe migliorata la leggibilità, ma la scelta di procedere in presa diretta come un lungo piano sequenza, porta il lettore dentro il viaggio, lo fa accomodare sul tubo centrale della bicicletta e lo predispone al racconto.

2 commenti:

  1. Io l'ho trovato molto scorrevole e coinvolgente anche cosi'. Grande Alex
    Rob

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  2. l'ho finito ieri sera di leggere, complimenti ancora alex sia per il libro che per il viaggio che hai fatto sia quello "esteriore" (paesaggi, scoperte, incontri) sia quello "interiore" che hai voluto rendere partecipi tutti noi
    .... e alla fine fu: MINIMOIMPATTO

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