mercoledì 28 aprile 2010

25/04/2010 - IL MOTTARONE

Perché siamo andati al Mottarone ??? perché no ?? pur conoscendolo come le mie tasche in lungo e in largo ripercorrere una parte della Mitica Granfondo del Mottarone old style è sempre bello e godurioso, se poi fai una sosta merenda a Coiromonte dalla sciura dell’agriturismo appena terminata la discesa dal monte falò, beh allora è l’apoteosi
Siamo partiti da Gignese ridente paesino alle pendici del Mottarone famoso per il museo dell’ombrello e del parasole
Abbiamo deciso di inoltrarci tra i meandri e le viuzze di Gignese per evitare il più possibile al salita Rognoni trafficata dai gitanti della domenica che si spingono su fino in cima al Mottarone
La funivia è ancora inattiva (e non si sa fino a quando) e vedere la cabina sospesa sui cavi lasciata li abbandonata a se stessa fa molta tristezza.


Speriamo che la mettano a posto in fretta, eviterebbe di far salire in vetta molte auto e poi il pedaggio è carissimo, € 6,50 per le auto e €. 4,00 per le moto, in pratica €/km. 1,00 vabbe tanto io ci vado in mtb e non pago ... però

Subito fuori dalle viuzze di Gignese parte un bel sentiero che si inoltra dolcemente e quindi pedalabile fino alla località Alpino e attraversata la strada principale ci dirigiamo verso la stazione intermedia della funivia dove parte una bella carrareccia fino ad innestarci al percorso della Granfondo.
Tassativo prendere la direzione verso i mitici spring ovvero dapprima delle rampette nella pineta per poi ritrovarsi difronte un muro con pendenza iniziale al limite ribaltamento, uno strappo di 100 mt. Dove ci lasci un polmone e il cuore batte a mille. Il terreno è un po’ sdrucciolevole, è da tanto che non passano sia le mtb che le moto, comunque dopo una indecisione iniziale sono ritornato alla partenza e in apnea ho affrontato la rampa micidiale.
Passata la pozza perenne abbiamo tagliato in discesa nella pineta verso la casetta del pedaggio della strada Borromea, una bella e divertente variante.
Attraversata la strada ci siamo fiondati nel sentierino che porta all’acquedotto, tratto inizialmente divertente in discesa per poi trovare voragini, rovi e rami secchi.
La salita verso la pineta del Fauno è ancora bella e pedalabile poi la discesa veloce fino al guado dove facciamo una sosta e incominciano le foto di rito con la el guapo di Gianni, morale ho i piedi bagnati.
Risaliamo il primo pezzo spingendo la bici in quanto il percorso è molto rovinato ma per poco dopo si pedala ancora in salita ma si pedala bene, il sentiero è molto bello e ogni tanto mi vengono i ricordi di quando gareggiavo (a livello amatoriale, non agonista) “qui devi prendere la bombetta perché dopo ti aspetta un chilometro di asfalto e dei saliscendi prima della discesa a Coiromonte”.
Arrivati all’asfalto c’è all’incirca meno di un chilometro prima di ritornare nei single track divertenti.
Siamo all’alpe la volpe e qui il gruppo si divide, Gianni preferisce fare la faggeta, ritornare a Gignese, prendere il furgone e raggiungerci a Coiromonte dove abbiamo deciso di fare una sosta ristoratrice.
Mi dispiace moltissimo lasciare andare Gianni da solo in quel sentiero che non presenta punti pericolosi ma nei boschi non si sa mai, se poi un cinghiale lo rincorre ???
Noi proseguiamo fino al monte Falò dopo aver fatto a mille il toboga in discesa (è sempre una goduria).
Al monte Falò decido di andare avanti e trovare una location per fare le foto e proprio in un punto in discesa c’è un bel saltello dove Mao e Meteora fanno vedere che manico sono, spettacolo.


Arrivati a Coiromonte ci sediamo a quattro angoli della tavola rotonda dell’agriturismo dove ci serve da bere un bel “Brunello di Coiromonte”, un vino locale prodotto da un vigneto autoctono.Inizia con un bell’antipasto di formaggi con miele di castagno per poi passare agli affettati misti con il mitico salame della Duia ovvero un salame avvolto nel grasso.La pasta che ci porta ci reintegra di quei carboidrati necessari per affrontare l’ultimo pezzo fino a Gignese.Il caffè è fatto con una mega moka della bialetti e per finire in dolcezza una zuccherino a testa zuppo di Genepi apripolmoni.Ripartiamo non dopo aver fatto una foto al cartellone del programma estivo al Mirapuri dove in evidenza c’è il famoso “Mirapuri film festival” Ci fiondiamo nel sentiero che porta a Gignese e invece di scendere a cascinone decidiamo di stare alti e continuare in un bel singletrack in costa fino al ponte del torrente Agogna.Anche qui una bella discesa dove faccio fatica a stare dietro a Mao e Meteora anzi mi staccano subito, pazienza.Fine della discesa troviamo l’asfalto che in poche centinaia di metri ci porta Gignese.Qui Gianni ci aspetta al furgone anzi si sta facendo una bella ronfataBellissima giornata di sole e bellissimo giro, il Mottarone non tradisce mai


però che dislivello !!!



clicca sul titolo per vedere le foto !!!!

1 commento:

  1. GRandissimo Vitto...giro fanastico..anche io adoro il mottarone in tutte le salse !!!

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